Un alto consumo di tè e caffè potrebbe ridurre il rischio di infarto cerebrale tra gli uomini fumatori


Il consumo di tè e caffè potrebbe ridurre il rischio di ictus in quanto tali bevande possiedono proprietà antiossidanti; inoltre il caffè potrebbe migliorare la sensibilità all’insulina.

Ricercatori del Karolinska Institutet a Stoccolma in Svezia, hanno utilizzato i dati prospettici dello studio di coorte Alpha-Tocopherol, Beta-Carotene Cancer Prevention Study, che ha coinvolto 26.556 uomini finlandesi fumatori, di età compresa tra 50 e 69 anni che non avevano mai sofferto di ictus.

Il consumo di tè e caffè è stato valutato mediante uno specifico questionario.

Durante un periodo medio osservazionale di 13.6 anni, dal 1985 al 2004, sono stati osservati, in base ai dati dei registri nazionali, 2.702 infarti cerebrali, 383 emorragie cerebrali e 196 emorragie subaracnoidee.

Dopo aggiustamenti per età e fattori di rischio cardiovascolare, sia il consumo di caffè sia quello di tè sono risultati inversamente associati, in maniera statisticamente significativa, al rischio di infarto cerebrale ma non a quello di emorragia cerebrale e di emorragia subaracnoidea.

Il rischio relativo multivariato di infarto cerebrale per gli uomini che rientravano nel gruppo con più alto consumo di caffè ( > 8 tazze al giorno ) è stato 0.77 ( P
Il corrispondente rischio relativo che ha messo a confronto uomini nel gruppo a più alto consumo di tè ( >2 tazze al giorno ) con quelli del gruppo a minor consumo ( nessun consumo ) è stato 0.79 ( P=0.002 per la tendenza ).

Questi risultati suggeriscono che un alto consumo di tè e caffè potrebbe ridurre il rischio di infarto cerebrale tra gli uomini, indipendentemente dai fattori di rischio cardiovascolari noti. ( Xagena2008 )

Larsson SC et al, Stroke 2008; 39: 1681-1687


Neuro2008


Indietro

Altri articoli

L'Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) e l’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA ), hanno informato gli operatori...


A causa dell'elevata prevalenza di infarti cerebrali silenti ( SCI ) negli adulti con anemia falciforme ( SCA ) e...


L’obiettivo di uno studio è stato quello di determinare la frequenza e il tempo di recidiva di infarto cerebrale nei...


Modelli preclinici di ictus hanno dimostrato che la Gliburide per via endovenosa riduce l’edema cerebrale e migliora la sopravvivenza. Si...


Sono stati identificati i fattori di rischio per la cefalea e l’emicrania nei bambini con anemia falciforme ed stata esaminata...


Nello studio STOP II, la sospensione delle trasfusioni di profilassi nei bambini ad alto rischio affetti da anemia falciforme ha...


La chirurgia decompressiva precoce in pazienti con infarto maligno dell'arteria cerebrale media può migliorare gli esiti.L'aumento della pressione intracranica dipende...


C’è una crescente evidenza che l’inibizione farmacologica del sistema renina-angiotensina possa ridurre il rischio di ictus, sebbene non sia...


Uno studio compiuto dai Ricercatori del NASCET ha valutato l'esistenza di una relazione tra rischio nel lungo periodo di morte...